Non mi sono piaciuti mai i blog o i siti dove la gente straparla dei fatti personali con la presunzione che questi siano di interesse per qualcuno.
In questo caso non voglio infatti parlare di me ma di un caro amico e di un grandissimo Musicista Carlo Gargioni. Ho incontrato per la prima volta Carlo durante una cena tra amici comuni insieme a Fabio Concato, eravamo reduci da un concerto a Pescara, io come spettatore lui come pianista di Fabio. Per me era l’epoca del Liceo, periodo nel quale ero ancora convinto che avrei fatto l’archeologo, ma ero già con un piede nel mondo della musica e del tastierismo che ho coltivato da sempre. A tavola tra una barzelletta ed uno scampo mi sono ritrovato vicino a Carlo e per me è stato incredibile poter parlare per tutta la sera con una persona di tastiere, di midi, di suoni e di campionatori (ognuno ha le sue perversioni). Abbiamo subito fatto amicizia. Invece no, da perfetti estranei quali eravamo ci si è salutati e punto. In epoca di Internet molti anni dopo ho ritrovato Carlo su un sito che parlava di lui, e abbiamo potuto continuare a scambiarci idee sul mondo informatico musicale grazie ad ICQ (ma esiste ancora? ), all’epoca carlo era a New York , reduce da importanti produzioni , una tournèe con Enrique Iglesias e tanti lavori…non credo di aver mai sentito dire Carlo sono in vacanza “Meglio morire di lavoro che di Noia” mi ha sempre detto.A dimenticavo un quid , Carlo pur essendo il tipico musicista cittadino del mondo è originario di Macerata, e ha casa a Civitanova, quindi è sempre stato normale vedersi per un caffè o un piatto di spaghetti da Renzo appena passava in zona, per un pò di relax.
Tornato da New York ha iniziato a lavorare con Branduardi per uno dei suoi migliori dischi recenti l’Infinitamente Piccolo, ci siamo quindi potuti incontrare parecchie volte durante la tournèe del suddetto e proprio in quel periodo io e Carlo abbiamo iniziato a lavorare insieme, a distanza ma insieme. E’ grazie a lui se ho fatto le mie esperienze più importanti nel campo della musica strumentale, se ho capito come si lavora in uno studio di registrazione, se ho messo su il mio Homestudio. Ha presentato i miei brani in Rai e Mediaset, prodotti grazie ai suoi mille consigli alle idee sui suoni e sulle equalizzazioni ai “barbatrucchi” armonici per uscire ed entrare da una tonalità senza danni per i cantanti. I cantanti…croce e delizia di Carlo, ha lavorato praticamente con chiunque, Concato, Branduardi, La Vanoni e mille altri ( il suo primo lavoro come turnista è stato credo quello con Cutugno)… “tutti cantanti hanno la “cantantite” -dice sempre- che è quella malattia che li porta a comportarsi in modo strano…da cantanti insomma. L’ho visto lavorare diverse volte in studio, una persona pratica, veloce e geniale “Il massimo del risultato nel minimo tempo”. Non si pensi perà che sia uno di quei musicisti che si rinchiudono in studio e da li non escono perchè è più facile lavorare coi sequencer che dal vivo…prima di Cutugno c’è stato il Jazz, e Carlo anche in periodi di Cutugno e di Pop ha sempre suonato alla grandissima. Ora che ci penso ha anche registrato un live con Massimo Urbani pubblicato dalla Philolgy…o meglio ha suonato in concerto con Urbani e 20 anni dopo a sua insaputa è stato pubblicata la registrazione di quella serata. La scoperta di aver fatto un cd con Urbani gliel’ho comunicata io, sempre tramite internet. A Bologna da Nannucci mi aggiravo nel reparto Jazz e volendo regalarmi un cd di Urbani, non avendone neanche uno, mi è caduto l’occhio su questo Live registrato in Ancona e toh! al piano trovo l’amico Carlo, quale scelta migliore. Contattandolo per fargli i complimenti lui continuava a dirmi “è impossibile non ho mai registrato ad Ancona con Massimo” ed io ad insistere “Ah vedi tu ho il cd in mano ed è pure bello…Insomma il cd era stato pubblicato senza che lui avesse nemmeno il minimo sospetto che esistesse la registrazione…sorprese della vita. A proposito di Jazz…ogni volta che ci sentiamo continua a sfottere “Ma stai ancora a suonà Jazz? e bbbasta!” Più volte abbiamo detto di organizzare qualcosa insieme, ma non abbiamo mai avuto l’occasione. Milano è il centro del mondo produttivo musicale italiano e Carlo di casa a Mediaset ein altre case discografiche abita li. E chiaramente io da sempre insisto “Ma che stai a fare a Milano co la pioggia e la nebbia e si mangia pure male, ma vieni qui nelle Marche e punto!”. Sommerso dal mondo del Pop Carlo di Jazz ( che ha sempre e dico sempre suonato alla stragrandissima ) non ne ha più registrato, il perchè? “Di dischi ne escono milioni e c’è tanta gente bravissima, se devo registrare qualcosa di mio, devo trovare qualcosa di veramente interessante da dire altrimenti è meglio che mi sto zitto” Sante parola…con tutti i musicisti logorroici che ammorbano il settore del Jazz negli ultimi anni…un pò di silenzio da parte di tanti di questi varrebbe più di mille note. “E poi a te ti piace Bollani…ma che Jazzista sei, ascoltati Danilo Rea” “Aoh e me Bollani me piace e pure tanto”.
Tra gli altri motivi di sfottone c’è stato sempre il suo amore estremo per i Mac, un machitoshiano della prima ora non uno di quelli che “L’iphone è figo”. Anche quando si piantava il sistema operativo ( e chiamava Cristiano la notte da una stanza d’albergo – se era in tournèe- per cercare di recuperare i dati )o non c’erano i driver per quella scheda o quel controller “I Mac sono macchine superiori”…ed io ad insistere si però anche i pc. Oltretutto è sempre stata una lotta, il mio Cubase contro il suo Logic ( che mi sono sempre riproposto di imparare ad usare su suo consiglio ma non ne ho mai avuto voglia…). Essendo geograficamente ontani abbiamo sempre lavorato e chiacchierato grazie ad Internet, ho tonnellate di mail nei quali parliamo in codice del tipo, senti che figata sto vst, ma ti sei preso omnisphere? Non hai capito niente il piano è solo Ivory. Praticamente tutti i virtual instrument che ora fanno parte della mia tavolozza di strumenti musicali mi sono sempre stato consigliati da Carlo. Anche l’hardware in realtà…proprio stamattina ho mandato in assistenza la Motu 828 che abbiamo comprato insieme a Roma da Cherubini, una coppia a testa. All’epoca Carlo abitava a Roma, dovendo entrambi aggiornare il parco macchine siamo andati insieme a comprarci la stessa scheda…detto così è normale…ma la scena folle era vederci girare per Roma sul suo scooter in due dove io tenevo su una mano un pacco con una scheda, sull’altra l’altra scheda…reggendomi allo scooter con non so cosa “Se casca una scheda e si rompe ricordati che quella è la tua”. ” Aoh Carlo me s’è rotta la scheda che abbiamo comprato a Roma mi sa che dopo tutti sti anni non ha retto l’usura..:” “La tua…la mia va alla grande ci faccio ancora i dischi”. Carlo è la tipica persona che se si parla di musica, a qualsiasi livello…viene fuori…non so quante volte ho utilizzato la frase “Io ho un amico, Carlo, che….” sia che si parli di Jazz , di produzione musicale, di cantanti di musica classica. A perchè oltretutto Carlo è sempre stato un musicista serio (quando c’era ICQ il nik maestrone, affibbiatogli in Mediaset, era suo) ma non troppo…per la serie quando c’è da lavorare si lavora e giù a testa bassa ma …senza prendersi troppo sul serio. Gli studi li ha fatti tutti quelli seri…il diploma in pianoforte, quello in composizione, ma anche la Berklee a Boston…idem per le esperienze professionali, ok Alexia Paola e Chiara, ma anche la Vanoni, Branduardi, commissioni della scala per lo spettacolo su Nurejev, i lavori per Rai e Mediaset, l’orchestra del Festival di Sanremo ( l’intro di piano nelle registrazioni dal vivo di Non Amarmi…è lui), il musical (ha curato gli arrangiamenti e la direzione dell’orchestra della primissima edizione di Grease con la Cuccarini). Penso che ogni singola volta che siamo capitati in argomento discografia gli ho sempre “rinfacciato” di aver fatto gli arrangiamenti per il mio album preferito di Fabio Concato Scomporre e ricomporre, un lavoro geniale, sentitevi I Brass di Rosalina, il piano di Rime per un sogno, a sopratutto l’arrangiamento per archi di Ti Muovi Sempre e la mia preferita La Nave, con quei pad così dondolanti e quel pizzicato malinconico. Gli ho sempre detto “Guarda…bravo , simpatico quanto ti pare ma la tua cosa che mi piace di più è l’arrangiamento de La Nave” “Mi trovi daccordo” .
Ma perchè sto a raccontare o meglio a rispolverare tutte queste cose? Purtroppo non tanto o meglio non solo, per rinverdire un’amicizia che mi ha dato tanto dal punto di vista professionale e non solo, ma per elaborare il grande dolore che mi è piombato oggi nell’anima, da poche ore mi hanno comunicato che Carlo stava molto male a causa di una patologia fulminante (una cosa di pochi giorni) e pochi minuti fa l’amico comune Aldo mi ha detto che Carlo ci ha lasciati. E’ stato tutto talmente veloce che ancora adesso che sto scrivendo mi chiedo se sia vero. Nell’ultima mail che gli ho scritto una decina di giorni fa gli ho detto:
vado pure in giro con una maglietta con su scritto
“Professionalmente sono stato creato da Carlo Gargioni” più di così!
ed è assolutamente vero, grazie Carlo, grazie per tutto quello che mi hai insegnato, nel più totale disinteresse come succede tra amici. Grazie per avermi fatto ascoltare con orecchie diverse il pop, Bretney Spears ed Eminem (“Fregatene un attimo della musica e del personaggio, senti sotto cosa succede, senti gli arrangiamenti ed i suoni”). Grazie per le telefonate “Inutili” a parlare di Vst. Grazie per le decine di chiamate fallite su Skype “Ma che linea hai? Pare che parli da un Vic20”. Grazie per i pranzi ed i caffè di lavoro…dove però si parlava di altro e passavamo pure per una coppia gay quando a pranzo eravamo in due (una volta è capitato pure che avevamo in due la suoneria con una canzone di Branduardi…non abbiamo fatto una grande figura quando hanno squillato insieme).Grazie per quella volta che da Renzo hai prenotato le ostriche…ora te lo posso dire a me le ostriche fanno schifo.
So che mi verranno in mente mille altre cose da dirti e man mano ce riaffiorano provvederò ad aggiornare questo post, ti vogliamo tutti bene.
God Bless You ovunque tu sia sarai sempre quello della frase “Io ho un amico, Carlo che…”
Kristian