Premessa necessaria: "scaricare" ( già il termine è brutto e ricorda la catena del "cesso"…) materiale vario ( mp3, video ma anche spartiti e addirittura foto digitali…) protetto da copyright è per la legge italiana reato. Comunque la si pensi NON si può fare.
Seconda premessa: ome artista ed autore sono ASSOLUTAMENTE A FAVORE della pirateria delle mie registrazioni e dei miei brani originali. Più persone ascoltano la mia musica ( gratis o meno ) più avrò raggiunto il mio scopo…ovvero far conoscere le mie creazioni ad un pubblico più vasto. Il tutto chiaramente a scopo … di ascolto appunto ( se qualcuno si scarica mia musica e poi la rivende innanzitutto gli stringo la mano per ringraziarlo perchè vuol dire che ci tiene a diffonderla…ma con l’altra mano "scappellotti" a go go ).
Quando una volta si duplicava una cassetta o si duplicava
un vinile su cassetta o si registrava una trasmissione alla radio
assistevamo effettivamente ad un deterioramento in confronto
all’originale o meglio avevamo effettivamente una COPIA. Con il
passaggio di un mp3 da un computer ad un altro abbiamo a tutti gli
effetti DUE originali.
Sembra una banalità ma penso che la differenza morale effettivamente
esista. Sinceramente attualmente preferisco il gesto di mettere sul
lettore un cd fisico ed originale più che ascoltare un mp3 anche per
ragioni pratiche: il fenomeno dell’mp3 ha fatto moltiplicare algebricamente la quantità di "oggetti da collezione" ( brani che magari abbiamo sempre cercato nei negozi ma mai trovato ad esempio…) il risultato è si un archivio immenso, ma al quale alla fine vista la sua vastità si presta forse
poca attenzione o peggio all’interno del quale ci si può "perdere".
L’utilità di archivi del genere può essere per le scuole e le
università o le biblioteche (chi come me ha frequentato il DAMS a
Bologna sa che cosa vuol dire passare ore in biblioteca per duplicare
dei nastri per motivi di studio) oppure per i singoli docenti, e qui
mi viene in mente l’indispensabilità dell’uso dell’mp3 in ambiti come
il conservatorio e le scuole di musica: come insegnante non mi salta
nemmeno in mente di dire ad un allievo, soprattutto se giovane, "vai
e comprati il cd" non lo incoraggio di certo all’ascolto come farei
se gli dessi "brevi manu" un mp3 di quel determinato brano ( ma anche questo pare sia reato…a meno che il bit rating e la qualità dell’mp3 sia talmente baso da scongiurare una sua diffusione).
Aggiungo anche un ulteriore osservazione, dipende se si parla di
materiale commercialmente disponibile o meno ovvero: un poco ok scambiarsi materiale inedito o disponibile solo in Vinile ad esempio ( si sta infrangendo comunque il copyright…così come lo si infrangeva facendo più di una copia di una cassetta…), meno ok scambiarsi materiale che può essere acquistato su cd o legalmente nelle ormai migliaia di negozi digitali.
Sarò un nostalgico ma da un certo punto di vista l’mp3 mi da l’idea
che sia come leggere un libro fotocopiato o peggio di leggere un
libro in formato pdf. Può essere pratico ed utile ( pensiamo quante
volte, per motivi di studio o di ricerca, avremmo benedetto un libro
in pdf "prestatoci" da un collega invece di doverlo ordinare dall’altra parte del mondo, sempre che non fosse fuori produzione e ancor peggio fossimo costretti a contribuire al disboscamento dell’ Amazzonia a colpi di Toner fotocopiante ) ma come dire, non è la stessa cosa.
Per concludere aggiungerei che un contro è l’ascolto di materiale in
mp3, altro è il possesso dello stesso: ci sto a scambiarsi del
materiale sempre a scopo di studio o di "preascolto", una volta
utilizzato via nel cestino, se voglio conservarlo, esco e mi prendo
il cd che così andrà ad impreziosire la mia collezione.
In conclusione: soluzioni ? non ce ne sono…o forse si ma estreme e poco popolari tipo:
– ritorno al vinile ed alle musicassette, al bando il formato mp3 ed i cd
-al bando le ADSL, le Flat e tutte le linee veloci ( in tempi di modem 56k, scaricare un cd intero i un artista richiedeva, tempo, soldi e fatica, si faceva prima a comprare il cd…oggi con lo stesso tempo scarichi una discografia completa) . Del resto a cosa servono le linee veloci se non per scaricare film, software e musica illegalmente ? I contenuti delle pagine internet si caricano altrettanto facilmente con un 56 k, stesso discorso per l’invio delle email…insomma le attività LEGALI più praticate dall’utente medio della rete.
Il problema vero è la PIGRIZIA ed il QUALUNQUISMO ("lo fanno tutti" e "non faccio del male a nessuno"). Anche chi una volta diceva "mah, io scarico la musica per sentire se un cd mi piace o meno" al giorno d’oggi passa dalla parte del torto. E’ vero che sono scomparsi quei bei negozietti dove uno si faceva consigliare dal proprietario su questo o quel cd o vinile e poi poteva ascoltarlo prima di acquistarlo…( bei tempi sigh!) . E’ altrettanto vero però che per il 90% del materiale audio oggi in vendita ( ristampe comprese ) esiste la possibilità di ascoltare delle preview online ( a volte anche degli interi brani…) .
p.s. ulteriore stimolo per la riflessione, com’è cambiato l’ascolto
della musica, in particolare del Jazz direi, nell’era dell’mp3?
Maggiore scelta ? Minor attenzione nei confronti dell’evento in se?
Ascolto più "autistico" e meno condiviso che in passato (ovvero la
musica è passata ancor di più da fenomeno pubblico a privato )?
Perdonate la forma di questo mio post più simile a l’Ulisse di Joyce
che ad un articolo di "sociologia dell’ascolto nell’era digitale"
Hai letto fino a questo punto? Ma non avevi niente altro da fare? 🙂
God Bless You
Kristian