Visto che si sta avvicinando la cerimonia di consegna degli Academy Awards, oggi ci occupiamo di come vincere un Oscar per la migliore Colonna Sonora.
Non esistono formule precise chiaramente, posso però raccontarvi la mia esperienza, maturata negli ultimi anni, che mi ha permesso di conoscere i meccanismi che portano alla vittoria dell’Oscar, ma soprattutto a ricevere la nomination. Infatti una colonna sonora che ho realizzato nel 2014, “Rocks in my pockets”, era una delle colonne sonore eleggibili e quindi passibili di nomination. Nella lista degli Academy Awards che viene stilata nel mese di Dicembre ho avuto l’onore di essere presente insieme, ovviamente, a tantissime altre colonne sonore, per l’esattezza 114. Di queste 114 ne sono state scelte cinque, che hanno poi ricevuto la nomination.
https://www.oscars.org/news/114-original-scores-2014-oscar-race
Come fare per arrivare in questa lista? Innanzitutto bisogna avere la fortuna di lavorare ad un progetto che è a sua volta nominabile agli Academy Awards. Nel mio caso “Rocks in my pockets” faceva parte della lista di film nominabili nella categoria “Miglior film straniero” in rappresentanza della Lettonia ed era anche uno dei venti film di animazione che poteva concorrere in suddetta categoria. Poi ne sono stati scelti cinque e, sfortunatamente, non siamo arrivati nella cinquina finale.
Quindi per avere una colonna sonora candidata agli Oscar innanzitutto bisogna che lavoriamo ad un film che può essere candidato.
Cosa avviene poi? Si compilano dei moduli. Tocca al compositore farlo. Non perché un film viene nominato agli Oscar, anche la colonna sonora viene automaticamente nominata. C’è una fase burocratica da espletare. Io ho chiesto consiglio a colleghi compositori che già in passato erano stati nominati e la prima cosa che mi hanno consigliato, prima ancora di compilare i moduli, è stata di ingaggiare un publicist, cioè un esperto di pubbliche relazioni. Questo consiglio mi è stato dato perché essere squalificati dagli Oscar è la cosa più semplice del mondo, quindi la prima cosa che ho dovuto fare, prima ancora di compilare il modulo, è stato andare ad individuare il regolamento aggiornato, che ogni anno cambia. Sono parecchie pagine, che bisogna leggere tutte perché il rischio di vedere la propria candidatura annullata, magari per un errore banalissimo, è dietro l’angolo. Infatti fino all’11 Dicembre del 2014 (data nella quale sono state annunciate le Colonne Sonore ufficialmente candidate) ero un po’ sul chi vive, non sapendo se avevo fatto tutto nella maniera adeguata. Contattare un publicist ci permette di rivolgerci ad una persona esperta del settore, che può consigliarci su cosa fare e sul come farlo.
Io inizialmente ho compilato il modulo che mi è stato inviato dall’Academy, dopo la mia richiesta, successivamente hanno verificato che il film per il quale avevo lavorato era effettivamente eleggibile.
Spieghiamo cos’è un film eleggibile. Un film straniero viene nominato dal comitato della nazione di riferimento come propria scelta per gli Academy Awards. Quando ad esempio ha vinto “La grande bellezza” di Sorrentino, c’è stato un comitato italiano che, tra tanti film italiani, ha scelto quel film per rappresentare l’Italia. Questo però non basta perché il film deve essere proiettato, non negli Stati Uniti genericamente, ma proprio a Los Angeles, per almeno una settimana. Se viene proiettato solo per cinque, sei giorni, non è eleggibile. Non deve uscire neanche in grande distribuzione, basta che esca in una sala e che questa sala confermi che per sette giorni è stato in cartellone questo film, tanto basta a rendere il film eleggibile.
Di conseguenza si compila questo modulo, lo si invia all’Academy e non è necessario nemmeno inviare una copia della colonna sonora. Tutto quello che l’Academy riceve è un foglio dove tu attesti che sei il compositore di questa colonna sonora e che il film è eleggibile. Ci sono documenti che provano l’eleggibilità del film e di conseguenza della colonna sonora. A quel punto tutto il lavoro che deve fare il compositore è cercar di far ascoltare ai membri dell’Academy la propria musica. Io pensavo molto ingenuamente che sarebbe stato sufficiente inviare la colonna sonora all’Academy e che essa l’avrebbe fatta ascoltare ai votanti. In realtà non è così. Bisogna capire come far ascoltare il proprio lavoro ai membri dell’Academy, affinché poi venga giudicato.
I membri votanti sono divisi in varie categorie e determinate categorie votano per l’eleggibilità di determinati settori. Ad esempio c’è il Music Branch che è un settore composto da musicisti, music editor, nominati agli Oscar o comunque esperti del settore che giudicano quali sono gli score meritevoli della nomination finale.
Nessuno sa chi sono i membri perché è una lista segreta. Qui le cose si complicano perché io devo far ascoltare la mia musica a questi votanti, però io non conosco i loro nomi e non so come farli arrivare fisicamente alla mia musica.
Eppure questa musica deve arrivare a loro perché è esplicitamente scritto nel regolamento dell’Academy. Se io voglio ricevere una nomination, posso mandare un CD con la mia colonna sonora, ma solo ai membri del Music Branch, cioè quelli che scelgono poi le cinque colonne sonore finaliste.
La lista è segreta, se si chiede all’Academy i nomi ovviamente loro ti rispondono che non possono dare queste informazioni, quindi come facciamo a far avere loro la nostra musica? Qui entra in gioco il publicist perché per regolamento questa lista è segreta, però la maggior parte dei distributori, produttori e case produttrici sanno benissimo chi sono i membri di questa lista. In questo caso io ho assunto un publicist, che ha provveduto a contattare, tramite una terza agenzia, tutti i membri del branch ed a spedire i miei CD. Sono circa 250 i membri e se ne nominano di nuovi ogni anno.
Il CD che arriva a loro come deve essere composto? Innanzitutto non deve essere la versione normalmente in commercio della colonna sonora (che per ragioni di ascolto è spesso molto diversa da quella che ascoltiamo nel film), ma un CD fatto appositamente, ovvero deve contenere la stessa identica musica (non ci possono essere montaggi, arrangiamenti, remixaggi) presente nel film, con tutti i suoi eventuali difetti.
Deve avere una copertina apposita in cui non può essere scritto nient’altro che il nome del compositore e quello della colonna sonora. Sopra si scrive “for your consideration” o abbreviato FYC.
Se accludo una lettera di accompagnamento al CD in cui dico che il film ha vinto un determinato premio, già posso essere squalificato. Nel regolamento dell’Academy ci sono tutta una serie di cose che vanno fatte e non vanno fatte, e che possono mettere il nostro lavoro a rischio eliminazione, ed essere eliminati, ripeto, è più semplice di quanto si pensi. Ogni anno vengono eliminate più colonne sonore per motivi diversi. E’ capitato ad esempio alla colonna sonora del film “Birdman”, in quanto la musica composta nel disco non è tutta composta dal Antonio Sánchez ma sono stati utilizzati anche dei brani di repertorio per completarla. Questa è una delle cose che portano al rischio eliminazione, anche se esistono di anno in anno eccezioni più o meno comprensibili.
Se siamo stati bravi siamo arrivati al punto in cui i membri dell’Academy hanno ricevuto il CD o il DVD con il nostro lavoro.
Qui il meccanismo diventa più complicato anche se si potrebbe pensare che il lavoro del compositore sia finito. Ha scritto la musica, ha inviato i CD, ha contattato i membri dell’Academy, ma qui inizia il balletto e qui è davvero fondamentale avere un publicist. Il publicist nel periodo di eleggibilità, che va da Novembre a Gennaio circa, si occupa di procurare al compositore interviste, apparizioni televisive, recensioni, insomma tutto quello che possa far sì che la stampa specializzata parli, possibilmente bene, del lavoro fatto quell’anno e dunque che i membri dell’Academy ascoltino la colonna sonora o vedano il film. E’ una cosa fondamentale perché pensiamo che ci sono oltre 100 colonne sonore candidate, i membri dell’Academy sono professionisti del settore, quindi anche gente molto occupata a fare il proprio mestiere, quindi è impensabile che ascoltino tutte le colonne sonore, come è impensabile che chi vota il miglior film straniero veda tutti gli 80 e oltre, in questo caso, film stranieri.
Di solito si vede il film francese, quello russo, magari anche il film italiano però il film di Malta o il film egiziano, con i sottotitoli in inglese, passano inosservati a meno che non vengano segnalati. Questa è una cosa normalissima, che succede tutti gli anni. Per questo è importante l’apporto di una persona che si occupa delle pubbliche relazioni. Il suo scopo è creare rumore intorno a quel prodotto. Se si crea rumore, si crea motivo di interesse, allora un membro dell’Academy è portato ad approfondire l’argomento (vedendo il film o ascoltando la colonna sonora) o ad informarsi. Non tutti i lavori che ricevono nomination, la ricevono perché il film è bellissimo, la ricevono perché del film si sta parlando molto. Questo è il vero compito del publicist.
Poi esistono tutta una serie di figure in grado di creare rumore intorno ad un film. Ci sono gli esperti di Awards, gli influencer, giornalisti che hanno anche dei semplici blog, che non lavorano per la carta stampata, che si occupano di indagare per vedere quali film hanno del potenziale da Oscar nell’anno in corso. Molto importanti sono alcune riviste come “Hollywood Reporter” o “Variety” perché sono riviste che i membri dell’Academy leggono. E sono forse più importanti questi giornali che tanti blog perché ricordiamo che l’età media del membro dell’Academy è abbastanza alta e non tutti utilizzano internet come siamo abituati a fare quotidianamente, molti leggono semplicemente i giornali.
Tutte le case di produzione comprano delle pagine pubblicitarie su “Variety” e sull’”Hollywood reporter”, si acquistano delle pagine di pubblicità e si presenta il film ricordando le categorie nelle quali è candidato. Tutto questo serve per attirare l’attenzione dei membri dell’Academy, a cui, sfogliando il giornale, rimane impresso il titolo e l’immagine e gli rimane magari la curiosità di approfondire. E’ chiaro che le grandi produzioni hanno tantissimi soldi da spendere per queste campagne pro-Oscar, che sono costosissime. I film che hanno più denaro non hanno più possibilità di vincere l’Oscar, però hanno più possibilità di essere presi in considerazione. Si spendono molti soldi per un publicist, che può costare dai quattromila ai diecimila dollari per una sola categoria (a seconda della popolarità del professionista e di quante candidature ha procurato in passato ai suoi clienti).
Se voglio invitare i membri dell’Academy ad una prima, bisogna organizzare, in accordo con l’Academy, degli screening appositi. Bisogna affittare un cinema, fare di solito due proiezioni diverse, una a Los Angeles e una a New York, e invitare membri dell’Academy di New York e di Los Angeles. Sono tutte operazioni molto costose come potete immaginare. Magari un film bellissimo, che non ha queste potenzialità economiche e pubblicitarie, non è detto che riesca ad arrivare alla nomination appunto perché è difficile essere presi in considerazione. Non c’è niente di sbagliato è semplicemente il meccanismo degli Oscar da sempre.
E’ importante scegliere il giusto publicist ed è importante essere fortunati nel trovare quello giusto. Quelli che si occupano di colonne sonore sono pochi e non tutti accettano di prendere chiunque come cliente. Io ho trovato un publicist per la campagna fatta nel 2014/2015 della colonna sonora, ma ho passato mesi a cercarne uno e molti non hanno accettato il lavoro, pur venendo pagati lautamente. Questo perché molti preferiscono investire su dei cavalli che sono già vincenti a priori. Cito testuali parole di un esperto del settore con cui ho parlato per telefono che, mi diceva: magari la tua colonna sonora è stupenda, ma se il film non crea abbastanza rumore per un’eleggibilità all’Oscar, allora io non posso prendere questo lavoro perché sarebbe troppo impegnativo, quasi una perdita di tempo. Quindi bisogna essere fortunati non solo a lavorare al film giusto, ma anche al film che crea sufficiente rumore attorno a sé.
Ci sono determinati blog o giornali online che parlano di come funziona l’Academy. Proprio grazie a questi sono venuto a conoscenza dei meccanismi dei quali vi sto parlando. Ad esempio c’è un articolo su “The wrap” che ci spiega quali sono le possibilità statistiche di ottenere una nomination agli Academy Awards. Per quanto riguarda la colonna sonora veniva detto ad esempio che i membri dell’Academy erano circa 244, quindi per statistica basta che 41 di loro votino per la tua colonna sonora e di conseguenza è matematico che tu riceva una nomination. Se andiamo a guardare le colonne sonore nominate e conosciamo un pochino l’ambiente delle colonne sonore possiamo capire facilmente che è molto più semplice per alcuni musicisti ottenere una candidatura rispetto ad altri, perché si conoscono tra di loro, lavorano insieme, hanno rapporti di collaborazione, quindi alcune colonne sonore hanno più possibilità di essere nominate perché sono di compositori più inseriti nel settore di altri. Ma, ripeto, non c’è trucco e non c’è inganno. E’ una semplicissima legge matematica.
https://www.thewrap.com/oscar-nomination-voting/
L’altra cosa a cui dobbiamo far caso è che ci sono alcuni compositori che compaiono più spesso nelle nomination e altri meno, pure poi non vincendo molti Oscar. Questo perchè nella prima fase, cioè la scelta dei cinque nominati, viene fatta dai membri del Music Branch, cioè da altri compositori, mentre la fase finale che determina cioè chi vince l’Oscar, riguarda tutti i membri dell’Academy, che sono tantissimi. Voi pensate quanto possa essere costoso inviare CD a tutti i membri del Music Branch. Se io vengo scelto, devo far ascoltare la mia musica anche a tutti i membri dell’Academy degli altri settori, quindi è un’operazione davvero costosissima e non tutti possono permettersi di spendere tutti questi soldi in una campagna da Oscar.
A volte ci capita di notare che una colonna sonora o un film che ha vinto non sia un granché. In realtà si tratta di un grande lavoro di pubbliche relazioni. Parliamo di film d’animazione, che è quello che conosco meglio perché il film a cui ho lavorato era in gara per in questa categoria. Nel 2014 a Dicembre ci sono stati dei premi Oscar alla carriera, nei quali mi sembra che Miyazaki ha ritirato un premio. Vengono organizzate delle cene, in cui vengono assegnati questi premi alla carriera, a cui vengono invitati molti membri dell’Academy, ma anche chi non vi fa parte, come case di produzione molto in vista come Dreamworks e Disney. In queste occasioni di ritrovo sociale è molto facile parlare del proprio lavoro. Questo non mette tutti i possibili candidati agli Oscar sullo stesso piano perché una piccola produzione non ha proprio modo di essere invitata ad un evento così prestigioso e di parlare ad altri membri dell’Academy del proprio lavoro.
Non sono necessariamente meritocratici gli Oscar, altrimenti non si spiegherebbero le decine di candidature che John Williams ad esempio ha ricevuto a fronte dei così pochi Oscar vinti. E non si spiegherebbe il fatto che Morricone abbia vinto solamente un Oscar oltre a quello quello alla carriera. Anche qui è una questione di pubbliche relazioni.
Tra i link interessanti c’è quello che parla della squalifica di una delle colonne sonore dell’anno scorso, quella di Bruce Boughton (in realtà era una canzone) che è stata squalificata perché lui, membro dell’Academy, aveva mandato una mail agli altri membri ricordandogli della sua canzone in gara. E’ una cosa normale da fare. Anche io ho una serie di amici membri dell’Academy. Non gli suggerisco di votarmi, ma gli faccio presente che esiste questo mio brano. Questo per il regolamento è proibito e la canzone è stata squalificata dopo aver ricevuto la nomination.
C’è un articolo sempre su “The Wrap” che è uno dei siti che vengono definiti “Oscar influencer”, cioè che possono tirare su il rumore intorno ad un film, dove vengono intervistati dei campaign manager, che non sono publicist, ma sono qualcosa di ancora superiore. In questo articolo ci sono tutti i nomi di questi PR. Sono persone che fanno sì che il tuo lavoro venga ascoltato dalle orecchie giuste, cioè da membri dell’Academy che possono essere influenti. Ovviamente queste persone hanno in mano la lista dei membri dell’Academy.
https://www.thewrap.com/secret-tricks-awards-season-influencer-65776/
Io ho provato in una fase iniziale, verso Novembre 2014, a capire chi fossero i membri dell’Academy e dopo quali fossero quelli del Music Branch. Dopo un mese di ricerche folli, ore e ore sul computer, sono riuscito a ricostruire una lista di un centinaio di persone che ero certo fossero membri dell’Academy, tra cui i vincitori dei passati Oscar per le colonne sonore. Poi è passato altro tempo per cercare i contatti mail diretti di queste persone e ne ho trovati una sessantina, che già sono tantissimi. Questi sessanta ho provato a contattarli tutti, chiedendo a chi potessi inviare il mio CD. Di questi hanno risposto dieci, dodici. Con le mie sole forze sono riuscito ad inviare dodici CD da ascoltare a dodici membri dell’Academy, ma dodici su 144 è una cifra irrisoria. Per questo è importante avere un publicist, perché si occupa di trovare liste aggiornate di tutti i nomi e di far avere loro il CD o DVD in questione.
https://variety.com/2018/film/awards/oscars-rule-changes-documentary-music-vfx-1202785616/
Tra gli altri link interessanti ci sono alcuni che riguardano i costi di una campagna da Oscar, che può essere anche di 500 mila dollari. E’ tutto basato sul commercio, per questo è importante avere fondi a disposizione che a volte provengono anche da sponsor privati che decidono di sostenere la campagna e, per l’Oscar straniero, di solito la nazione stessa sostiene il proprio candidato. Io non ho avuto questa fortuna. Ho chiesto a tutti gli enti preposti in Italia se volessero sostenere delle campagne per la colonna sonora, ma nessuno si è degnato di rispondere, anzi qualcuno ha risposto e ha detto che trattandosi di un film straniero, non erano interessati a sostenerlo.
Ci sono tanti premi che possono creare interesse intorno ad una campagna Oscar. Sicuramente il Golden Globe, i BAFTA e i premi specifici, per esempio per i film di animazione ci sono gli Annie Awards. Un film che venga nominato agli Annie Awards poi è probabile che venga nominato anche agli Oscar. Questo perché se un film o una colonna sonora vincono qualche premio, i membri dell’Academy sono portati a prenderlo più in considerazione.
Quindi il problema non è solo quello di fare un buon film, ma di fare un buon film che venga anche visto, perché se non viene visto, non viene chiaramente votato. E’ ancora più importante fare un film del quale si parli. Molta della fortuna de “La grande Bellezza” è dovuta al fatto che ci siano state molte voci di corridoio su questo film italiano che ricordava un po’ Fellini e allora questo ha incuriosito molti giurati.
https://www.wired.it/play/cinema/2014/03/03/come-ha-fatto-la-grande-bellezza-vincere/
Per quanto riguarda in particolare i film di animazione c’è un altro particolare, cioè è vietato ai membri della sezione animazione di votare per la nomination del film di animazione. E’ una cosa assurda, però è così. Per quanto riguarda le colonne sonore è tutto più cristallino e logico, ovvero io esperto di musica, ovvero io compositore, arrangiatore, music editor voto, tra tutte le colonne sonore che sono nominabili, quella che riceverà la nomination. Per i film di animazione non avviene così e sarebbe invece molto più utile la cosa perché un animatore, cioè una persona che passa anni lavorando e animando un film, si rende conto a livello di storytelling e a livello di narrazione quale possa essere il valore di un film, cosa di cui un membro dell’Academy generico non si rende conto. Il regolamento comunque non è fisso, cambia di anno in anno ed è sempre comunque prima pubblicato sul sito dell’Accademy.
Altro link interessante parla di quanto costa una campagna da Oscar. Ci sono delle statistiche che dicono che i votanti sono per il 94% di razza bianca, per il 77% uomini e hanno un’età media di 62 anni. Età media abbastanza alta. Questo vi può far capire anche come vengono orientate le scelte di film che vengono nominati o che hanno vinto negli anni passati quindi da oggi in poi, quando valutate un film che ha vinto un Oscar o è stato nominato, considerate anche queste statistiche. Ad esempio molti dicono che nell’anno in cui è uscito “Selma” il film non sia riuscito ad ottenere tutte le candidature che avrebbe meritato perché il 94% dei votanti sono bianchi e il 77% sono uomini, quindi una donna di colore regista ha meno probabilità di essere nominata agli Oscar. Nel frattempo le cose sono cambiate e l’Academy ha invitato, in nome della “diversificazione” molti nuovi membri Afroamericani, e questo ha portato a tenere un po’ più in considerazione film con protagonisti o registi di colore.
Ci viene detto che più della metà dei film vengono di solito fatti uscire a Dicembre perché un film che esce a Gennaio, e che poi viene votato a Gennaio dell’anno successivo, ha meno possibilità di rimanere nella memoria dei membri dell’Academy, quindi è meglio far uscire questi film molto a ridosso della votazione.
I publicist sono molto costosi, come abbiamo detto prima, ma nel caso si riceva una nomination poi hanno diritto a dei premi di produttività, che sono anche abbastanza alti. Su quest’articolo c’è scritto anche come si vota e chi è che influenza le persone che votano, gli screening, le pubblicità, direct marketing, cioè il materiale che viene inviato direttamente ai membri, le pubbliche relazioni e anche come posizionare l’uscita del film.
https://www.thewrap.com/7-oscar-campaign-managers-you-should-know-65781/
http://news.bbc.co.uk/2/hi/entertainment/4724764.stm
Esiste anche il mestiere dell’Oscar influencer, cioè la persona che influenza i votanti, in maniera più o meno subliminale. Ripeto, non c’è niente di illegale e nascosto, ma è così che funziona l’Academy.
https://www.thewrap.com/easiest-oscar-nomination-and-other-oscar-numbers-secrets-70881/
Spero di aver dato uno sguardo curioso dal di dentro del meccanismo. Sono cose che ho vissuto sulla mia pelle ed è stata una cosa bellissima e interessante avere la fortuna di farlo e la possibilità che ho avuto di avere la colonna sonora nella liste dei candidati mi ha dato modo di conoscere meglio i meccanismi che stanno al di sopra di noi comuni mortali ma che fanno parte di come gli Academy Awards funzionano. In bocca al lupo ai compositori che quest’anno hanno ricevuto la nomination.
Io faccio il tifo in particolar modo per “If Beale Street Could Talk” di Nicholas Britell che è una colonna sonora che ho amato molto quest’anno. Vi saprò dire qualche giorno se ho avuto ragione o meno.
Nel seguente video un approfondimento sulle migliori colonne sonore del 2018