COME LAVORARE CON LA TEMP MUSIC – TEMP TRACK

Oggi parliamo della Temp Music, che è l’incubo dei compositori ma la delizia dei registi e dei montatori.

Cos’è la Temp Music? È una musica temporanea, che in Italia chiamano “musica d’appoggio”, che il regista e il montatore utilizzano per fare un montaggio provvisorio (in alcuni casi anche definitivo) del film. Aiuta gli editor ad avere un’idea del ritmo che il montaggio e il film in generale devono avere, di come poi sarà il film finito. Non è una cosa che si deve utilizzare obbligatoriamente, infatti alcuni registi e montatori non la usano perché già hanno in mente un’idea di come sarà il ritmo generale della pellicola.

Negli Stati Uniti la temp music è diffusissima anche perché c’è la pratica degli screening di prova prima dell’uscita del film. Quando ancora il film non è finito, non è uscito in sala e non c’è il montaggio in versione definitiva, si fanno dei test con un audience a campione per vedere qual è il gradimento del film da parte del pubblico. Per fare questi test, quando la musica non è stata ancora composta, si utilizza la temp music. Questa, utilizzata durante la lavorazione del film, è molto utile per regista, montatore e produttore per farsi un idea concreta, ma può essere un dramma per il compositore.

Se leggete interviste fatte a compositori di tutti i tipi, vedrete che ci sono opinioni discordanti. Ma il pericolo qual è? Consiste nel rischio che il montatore o il regista si possano innamorare della temp music per i motivi più svariati.

Il primo, e più banale, è che a forza di montare, smontare e rimontare il film con questa, che è una musica d’appoggio, messa lì giusto per avere un’idea del ritmo della scena, loro si innamorino letteralmente di quella musica. Ma non perché particolarmente bella o perché funzioni particolarmente bene per quella scena, ma per via del meccanismo psicologico che si crea: una musica, ascoltata decine e decine di volte, finisce per creare un’associazione, quasi indissolubile in maniera subconscia, tra questa e la scena. È difficile poi essere obbiettivi e staccarsene. Ci si innamora della scena con quella musica e capita a volte che il regista non riesca a trovare lo stesso feeling con la musica che il compositore andrà a scrivere appositamente, a meno che lui o il montatore non abbiano una maturità musicale talmente grande da riuscire a separare la scena dalla musica d’appoggio.

Il rischio è che, poi, quando si chiede al compositore, cioè a noi, di scrivere una musica originale per quella scena, il regista non sia mai contento perché vuole qualcosa il più simile possibile a quella musica che è stata utilizzata come appoggio. Questo per noi è drammatico, perché non abbiamo nessun tipo di libertà creativa e così si finisce molto spesso per fare il sound alike della musica che è stata utilizzata come temporanea, senza che ci sia una riflessione sull’utilità melodica o armonica di quel brano, senza che ci sia un collegamento a livello di leitmotiv con il resto della musica che è stata scritta per quel film. Quindi sì, il suo utilizzo  diventa per noi drammatico.

Oltretutto capita molto spesso di poter ascoltare e rendersi conto, vedendo un film al cinema, che la musica realizzata dal compositore ricorda qualcos’altro. Non perché il compositore non sia stato originale, ma perché magari la temp music era quella di un altro film. Possiamo riconoscere che sicuramente è stato influenzato suo malgrado da quella, perché il regista gli avrà chiesto una musica il più simile possibile a una già preesistente. Chiaramente questo capita molto spesso con i blockbuster, o in generale i film dei grandi studios, sicuramente meno con i film indipendenti o i film d’arte dove la cifra stilistica del regista è spesso di tutt’altro livello.

Come si risolve il problema? In diverse maniere. Innanzitutto, cercando di lavorare con registi che non siano troppo innamorati della propria temp music.

Io cerco di intervenire sul film molto in anticipo, già dopo la lettura del copione. Venire coinvolti nel film all’ultimissimo minuto, come spesso capita, non è saggio. Purtroppo in Italia c’è questa prassi di venire coinvolti come compositori proprio a montaggio finito, poco prima che il film venga distribuito. L’ideale sarebbe venir coinvolti durante la fase di scrittura o di ripresa e realizzare noi, come compositori, dei provini o quantomeno dei temi, anche se non c’è tutta l’orchestrazione completa: dei demo dove ci sono magari solo delle idee melodiche, armoniche, delle intuizioni sull’orchestrazione. Quindi consegnare questi provini al regista e al montatore. Realizzarne tanti, di modo che loro possano utilizzarli sul montaggio iniziale o addirittura farli ascoltare mentre sta girando il film, cosa che Morricone e Sergio Leone hanno fatto in tantissimi casi.

Ed effettivamente funziona, perché poi che succede?

La musica che hai prerealizzato per quel progetto, avendo modo di leggere la storia, conoscere i personaggi e discutere col regista dell’orchestrazione, viene utilizzata come temp music. Allora, a furia di ascoltare, il regista e il montatore la fanno “decantare”, la digeriscono piano piano utilizzandola nel montaggio. È un lavoro musicalmente non completo, ma che ha una sua identità ben precisa.

È importante, perché a questo punto noi possiamo migliorare quello che abbiamo già proposto intervenendo sull’orchestrazione. Se dal punto di vista melodico o armonico possiamo fare uno studio sui personaggi e sugli ambienti, dal punto di vista dell’orchestrazione io preferisco lavorare una volta che il film ha un montaggio quantomeno iniziale. Orchestrazione per me vuol dire colorare la musica, quindi mi lascio molto ispirare anche dai colori del film, dalla fotografia e da quello che è stato girato e montato.

Ovviamente non è sempre possibile, perché, come dicevo, non sempre veniamo coinvolti prima del montaggio, prima delle riprese. Se è possibile, chiedete ai registi di lavorare con molto anticipo, lavoriamo tutti meglio!

È noto il caso di Alex North, in Odissea nello Spazio, e del famoso valzer Così parlò Zarathustra all’inizio del film. Quello che sentiamo oggi nel film è in realtà la temp music. Ad Alex North venne chiesto di scrivere una partitura originale (ed esistono anche registrazioni di questa) che poi è stata rifiutata. Quasi all’ultimo minuto Kubrick decise di non utilizzare la musica che North realizzò appositamente, ma di sfruttare la musica classica utilizzata come temp music (a quanto pare anche senza avvisare North) proprio all’ultimo minuto. Questo è uno di quei casi dove la temp music ha prevalso sulla partitura originale. Non perché fosse migliore, ma perché il regista si era effettivamente innamorato di quella partitura, che comunque poi funzionò benissimo.

Stiamo parlando comunque di un caso limite, perché se si utilizza, ad esempio, il tema principale de Il Gladiatore come temp music, è difficile che poi il regista abbia il coraggio di acquisire i diritti della musica di un film così famoso e così recente. Molto più spesso chiederà al compositore di scrivere qualcosa il più simile possibile (al limite del plagio, il più delle volte). Trovate esempi su Youtube di temp music che finisce per rimanere quasi identica nel film, e questo accade soprattutto con la musica elettronica, con molte percussioni, mentre meno con la musica melodica, che ha un suo carattere tematico importate.

Quindi, qual è il consiglio che vi do? È il metodo che utilizza Giacchino, che dice: “ Mi viene sempre proposta la temp music. Io vedo una volta il film con questa, e poi la cancello dal video e inizio a lavorare”. È importante riascoltarla una volta per capire quali sono le intenzioni, perché ci sono mille modi per intendere una scena. Soprattutto se il regista va di fretta e ci chiede di lavorare in fretta, la temp music può essere un mezzo per comprendersi musicalmente, capirsi su quello che si vuole ottenere dalla scena. Noi possiamo fare mille proposte, ma magari il regista ha girato quella scena con una certa idea musicale in mente e noi andiamo totalmente contro quell’idea. Finiamo per creare un problema proponendo una produzione che musicalmente magari è anche migliore.

Però se il regista vuole quello, ed il film è il suo, lui è il responsabile finale del film e dobbiamo rispettare le sue scelte. Quindi l’idea è ascoltare una volta il film con la temp music, cercare di capire cosa piace al regista di quella musica e poi, non creare una musica uguale o simile, ma creare una musica che abbia quell’unico elemento che interessa al regista. E bisogna capirlo, qual è quest’elemento. Ovvero: il regista ha utilizzato quella musica perché c’è un suono particolare, perché c’è il pianoforte? Sarebbe il caso di creare una musica per quella scena dove effettivamente ce ne sia uno. Oppure, il regista ha utilizzato quella musica particolare perché ha un certo ritmo? È il caso di utilizzare una velocità simile in quella che andremo a scrivere. E via dicendo.

Sta a noi, magari parlando con il regista, identificare qual è l’elemento che ha aiutato il regista e il montatore a lavorare bene. Identificato quello, lavoriamo intorno a quest’idea, proponendo però della musica originale. Quindi il nostro lavoro non è continuare a copiare e ricopiare il lavoro di altri compositori, ma identificare qual è quella caratteristica che ha fatto sì che quella musica sia stata scelta come temp music.

In alcuni casi avviene qualcosa di meno piacevole, ovvero che, soprattutto se si è già realizzato qualche film (e scrivo questo articolo oggi perché è una cosa che sta capitando proprio a me in questi giorni), se si ha una library di musiche pre-esistenti, potrebbe capitare che il regista e il montatore, convinti di fare una cosa bella e utile, utilizzino come temp music musiche vostre, prese da altri film o altri lavori precedenti. Si tratta chiaramente di una lusinga, perché vuol dire che chiaramente il vostro lavoro passato, fatto anche per altri registi, piace, e se siete stati scelti proprio per questo vuol dire che sostanzialmente avete lavorato bene. Dal punto di vista della temp music è però drammatico. Perché un conto è che vi chiedano di copiare altri compositori, un conto è che vi chiedano di copiare voi stessi: una cosa lusinghiera ma che crea un corto circuito incredibile.

Noi compositori, di solito, siamo creativamente molto irrequieti e tali dovremmo continuare ad essere per tutta la vita. È quindi possibile che il lavoro o lo stile che realizzavamo ad esempio un anno fa, sia già diversissimo dalle ricerche che stiamo facendo attualmente. Nella temp music che è stata scelta per il film un film al quale ho lavorato nel 2019  ad esempio sono state presse tracce di film ai quali ho lavorato 5 o 6 anni fa, tracce che hanno un linguaggio armonico, melodico e ritmico che è molto lontano dalla ricerca che sto facendo adesso. Quindi la cosa mi ha creato effettivamente un problema e ho quindi dovuto convincere il regista che la musica che ha scelto come temp music può piacergli ma che io l’ho realizzata per un altro film, in un altro momento e con altre caratteristiche. Bisogna essere bravi per creare qualcosa di talmente nuovo ed originale  da convincere il regista che la proposta sarà diversa per via della differenza tra le due opere. Come farlo? Semplicemente cercando di scrivere la musica migliore possibile per quel nuovo progetto.

Altre cose che vi posso dire sulla temp music? Semplicemente cercate di avere un rapporto il più sincero, il più schietto possibile col regista, e se vi chiedono di copiare sempre la stessa musica cercate di convincerli ad evitare. Spiegate che in realtà scrivere una musica del tutto originale non può far che bene al progetto. Se proprio vogliono utilizzare una temp track aiutateli voi selezionando una serie di musiche, vostre o di grandi compositori del passato. Così aiuterete la produzione ad intraprendere un certo percorso musicale nel quale siete coinvolti e del quale siete responsabili dal punto di vista di consulenza musicale.

Spero di avervi dato un quadro generale di quelli che sono i problemi che vi troverete ad affrontare facendo questo mestiere e spero di avervi dato anche qualche chiave, qualche idea per affrontare questi problemi nella maniera migliore e più diplomatica possibile.

Come sempre, se avete delle domande e delle richieste, scrivetemi pure via e-mail e cercherò di rispondervi nel minor tempo possibile.

Ciao a tutti e alla prossima!

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